Marco Di Francesco ha iniziato la sua carriera artistica fin da bambino, all’età di 14 anni, scoprendo la passione per la pittura. A soli 19 anni, ha avuto la possibilità di esporre per la prima volta le sue opere.
Fin dai suoi esordi, il tema centrale delle sue creazioni è stato il sentimento dell’amore, esplorato attraverso scene intime e personaggi spesso associati alla povertà, all’emarginazione e a temi politici. Le sue prime opere erano ambientate in luoghi periferici, caratterizzati da uno sviluppo urbano caotico, dove il degrado e la mancanza di bellezza erano evidenti. Si notava che l’artista percepiva la necessità di un miglioramento del mondo.
Inizialmente, ha dipinto utilizzando solo l’azzurro, un colore sufficiente per esprimere lo stato d’animo e i sentimenti. Le sue opere erano monocromatiche ed essenziali, dedicate alla rappresentazione dei sentimenti. Col passare del tempo, ha gradualmente introdotto sfumature tenui di colori come il giallo e il rosa, che evocavano l’aurora e simboleggiavano una proiezione verso un futuro migliore, un mondo da creare. Questa fase creativa è iniziata negli anni ’70 e si è protratta per un decennio.
Negli anni ’80, la pittura dell’artista ha subito un cambiamento lento ma significativo. Ha sperimentato nuovi temi legati all’amore, abbandonando progressivamente l’aurora per lasciare spazio a una luce più intensa e colori più decisi. I soggetti delle sue opere riguardavano principalmente giovani e parchi, simboli di natura e futuro, riflettendo l’atmosfera di cambiamento sociale e l’anima stessa del pittore.
È in questo stesso periodo, nel 1982, che l’artista ha fatto una scoperta osservando come la luce del sole agisce sulle cose. Ha sperimentato la tecnica dell’arte del sole, utilizzandola su materiali come legno, carta e stoffa. Attraverso questa tecnica, lasciava alcune zone coperte e altre esposte al sole, creando giochi di luci e ombre che prendevano forma come volute dall’artista. Anche in queste opere, il tema dell’amore era al centro, con la raffigurazione di volti, figure e scene stilizzate.
Parallelamente, l’artista ha iniziato a esplorare la pittura di paesaggi, dipingendo dal vero. Ha iniziato a rappresentare i paesaggi della sua terra, l’Abruzzo, per poi estendere la sua ricerca al sud Italia. Utilizzando principalmente colori acrilici e lavorando con la spatola, ha catturato le variazioni della luce e le sfumature della natura. I suoi paesaggi erano caratterizzati da colori accesi e decisi, con ombre taglienti. Le sue opere spaziavano dalla rappresentazione realistica, con un’attenzione ai dettagli, a composizioni più evocative e poetiche, che trasmettevano un’atmosfera cromatica e sentimentale.
Sempre negli anni ’80, l’artista ha iniziato a esplorare la scultura in legno, utilizzando l’edera. L’incastro di due rami di edera che si saldavano ha dato vita a forme e significati che, da casuali, si trasformavano in intenzionali. Le sculture rappresentavano temi diversi, dall’ambito mitologico a quello storico e poetico, caratterizzate da linee fluide.
Nel 1983, l’artista si è iscritto a un corso di incisione, da cui sono nate una serie di piccole incisioni a colori. Nel corso degli anni ’90, ha applicato alla tecnica dell’incisione la serigrafia, sperimentando diverse soluzioni. Al contrario dell’uso tradizionale del nero e della seppia, ha evitato tali colori, preferendo sfruttare tutte le sfumature di colore. Le sue incisioni ritraevano sia temi delle periferie che ricordi del passato e delle sue origini. In seguito, ha utilizzato forme insolite e originali, come la texture della buccia del melone, le foglie, le venature del legno e i barattoli schiacciati, creando così opere misteriose e diverse dal classico stile.
Sempre negli anni ’80, ha sperimentato il collage, combinando l’acrilico con pezzi di giornale, manifesti, carte e cortecce d’albero, trasformando le sue opere in composizioni materiche.
Agli inizi del ’90, grazie alla conoscenza di Alberto Vagata, uno dei primi serigrafi a Roma, l’artista ha realizzato le prime serigrafie. Inizialmente, le opere presentavano colori piatti, tipici della serigrafia. Tuttavia, insieme a Vagata, hanno scoperto come combinare quattro colori in un unico telaio, ottenendo sfumature inedite che caratterizzano lo stile del pittore, sia su tela che in serigrafia. I soggetti principali delle sue opere erano figure significative che richiamavano temi di libertà, amore e sentimenti in generale. Solo successivamente si è dedicato anche alla rappresentazione di paesaggi.
Nei primi anni 2000, l’approccio alla pittura paesaggistica ha subito un’evoluzione. I paesaggi sono diventati più eterei, quasi smaterializzati, caratterizzati da colori meno vivaci e contrasti più tenui. Le opere si sono fatte più leggere, con una padronanza maggiore della luce e del colore. I paesaggi sono diventati atemporali e mitici, con un fondo giallo su cui veniva applicata la pittura, lasciando trasparire il giallo in piccoli spazi. In seguito, ha iniziato le sue opere partendo dal colore bianco di fondo, invece del colore della tela stessa.
In seguito, l’artista ha ripreso l’arte del sole con un approccio nuovo e differente, utilizzando sovrapposizioni di colori. Le sue opere sono diventate più complesse ed elaborate, passando da una rappresentazione semplice e sentimentale a opere più razionali e meditate.
Attualmente, l’artista continua a sperimentare e a cercare nuove soluzioni, concentrandosi principalmente sulle opere con il sole. Quando possibile, dipinge dal vero e si dedica anche alle sculture in legno, dando forma a opere scultoree uniche.